Come "bias" e autoinganni minano la nostra leadership.

Gli errori più comuni che distruggono la nostra leadership.
La mente umana è preda di errori, trappole, distorsioni, impedimenti emotivi, false convinzioni, illusioni che derivano da limiti fisiologici, psicologici, sociali e culturali. Da un punto di vista "meccanico" queste limitazioni sono causate dal modo in cui le numerose aree cerebrali riescono ad attivarsi per produrre i "risultati".
Molte delle limitazioni dipendono dalla configurazione della struttura cerebrale e, in particolare, dalla gamma e dalle caratteristiche dei sistemi percettivi umani. È grazie agli studi sulle intelligenze multiple che sono stati messi sotto una lente d'ingrandimento i limiti, gli inconvenienti e gli sbagli che riducono l’efficacia di queste facoltà producendo pericolose distorsioni. Queste alterazioni sono quelle che ci fanno cadere in trappola e spesso distruggono la nostra leadership.
Sono 5 le serie di trappole che dobbiamo conoscere.
È difficile separare in modo netto e chiaro le trappole mentali, perché i vari aspetti si confondono e si integrano in un misto di stimoli, processi e reazioni che influenzano le valutazioni, le scelte e i comportamenti.
Ognuna delle nostre facoltà, le "intelligenze", è complessa e specializzata. Soggetta a vincoli che limitano l'efficacia e in modo prevalente e inconsapevole ci porta a percorsi mentali spesso fallaci. Questo meccanismo inconsapevole è una sorta di "protezione" che la mente umana mette in atto per operare sulla base di "certezze" evitando così preoccupazioni, ansie e conseguenti blocchi esecutivi.
Le trappole delle intelligenze manageriali, quelle della logica razionale.
Il cervello umano che è organizzato per rispondere a uno stimolo alla volta, quando raccoglie dati contrastanti, li integra e li armonizza seguendo scorciatoie affinché possa costruire l’interpretazione più probabile di ciò che raccoglie il suo sistema percettivo.
Il nostro duplice sistema cognitivo è soggetto a cadere preda di formulazioni errate, di stimoli distorcenti, di alterazioni, di impedimenti emotivi. Il pensiero "logico razionale" non è totalmente consapevole, ma è influenzato dal nostro “inconscio cognitivo”. Questo altro non è che un processo inconsapevole di elaborazione continuo della mente umana esattamente come avviene per le emozioni.
Sono 10 le trappole della nostra intelligenza logico razionale.
In sintesi le “distorsioni cognitive” sono prodotte da due diversi processi mentali:
- le "scoperte" e le "verità" inadeguate accompagnate dai processi cognitivi fallaci;
- l’influsso dei fattori irrazionali derivanti da emozioni e sentimenti che ci condizionano.
- Pigrizia mentale - accettare impostazioni, formulazioni e conclusioni apparentemente valide perché la natura umana tende a limitare l'utilizzo delle energie tra cui quella mentale.
- Effetto tipicità - orientare le scelte su ciò che ci riesce più facile immaginare o su ciò che ci appare più "tipico".
- Eccesso di sicurezza - sottostimare il rischio di compiere errori perché "siamo esperti" e abili, quindi riduciamo l'impegno necessario per risolvere problemi e quesiti.
- Propensione all’accessibilità - ritenere le informazioni più accessibili, più evidenti, più a portata di mano le più rilevanti e fondamentali a ricercare soluzioni e risposte.
- Effetto ancoraggio - essere influenzati da informazioni non rilevanti, ma evidenti.
- Correlazione illusoria - individuare la correlazione di causa ed effetto che è un’esigenza che la mente umana avverte in modo preponderante, percependo come validi solo i legami e le connessioni elaborate, preferendo la ricerca di conferme piuttosto che quella di elementi contrari in grado di confutare le nostre convinzioni consolidate.
- Effetto della prospettiva temporale - agire sulla base della maggiore incidenza che hanno nella mente umana gli avvenimenti più vicini temporalmente sia che appaiono maggiormente vantaggiosi e gratificanti sia che in termini opposti sembrino
- Coerenza verso la precedente condivisione - considerare valido un quadro di riferimento sul quale si è investito tempo o danaro, anche quando le premesse mutano o sono invalidate. Oppure quando si continua ad approfondire e operare su progetti e iniziative che non hanno più ragione di essere perseguiti proseguendo caparbiamente su percorsi prestabiliti con azioni controproducenti.
- Scelta incorniciata - fare scelte sotto l'influenza di come è presentata l'analisi di un fenomeno.
- Procrastinazione - aumentare in modo ingiustificato il numero delle opzioni a disposizione innescando così un conflitto decisionale che ritarda o posticipa l’emergere della scelta e che finisce per frenare pesantemente il passaggio all’azione.
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